Mademoiselle Crochet,Crochet,sognandosognando Jane BirkinBirkin
WORDS BY STAYINTREND – Foto di copertina credits: Launchmetrics/Spotlight
Dagli anni ’70 tornano gonne e top lavorati ai ferri, in passerella anche nella Cruise Chanel
Se gli anni della pandemia hanno rilanciato con grande forza il tema di una moda DIY (Do It Yourself), c’è poco da meravigliarsi che quest’anno stia tornando una nuova macro tendenza: il crochet. Abiti e gonne lavorate ai ferri si stanno andando a posizionare tra i best-seller in tante boutique, simbolo di una grande nostalgia e voglia di rievocare gli anni simbolo di libertà e spensieratezza. Quali? I Seventies, ovviamente, quando con il movimento dei figli dei fiori andava di moda crearsi gli abiti in casa. Così, con un buon filo di cotone, due bastoncini uncinati e tanta abilità manuale, nascevano alcuni dei modelli che ancora oggi sono identificativi di quell’epoca (vedi i gilet, i top a farfalla o le minigonne).
Il crochet era simbolo di liberazione e del contrappasso epocale
E pensare che in passato era spesso associato ai paramenti sacri (i merletti e altri preziosi intrecci venivano usati sugli altari). Poi la tecnica, spesso tramandata di madre in figlia, ha iniziato ad essere associata ai corredini della nonna, fino a diventare simbolo di libertà e anti-conformismo negli anni Settanta. Tanto che alcune aziende della moda, all’epoca, ne hanno subito assorbito l’essenza per riportarla in passerella, rendendo il crochet iper-chic. Al resto ci hanno pensato celebrities come Jane Birkin, che quando sposò Serge Gainsbourg nel 1968 indossò un lungo abito bianco di crochet con profonda scollatura a V e poi in molte altre occasioni abiti in crochet. E così l’abito lavorato ai ferri diventò il must have delle donne ribelli (e libere) di quell’epoca.
Il crochet protagonista alla sfilata Cruise 24/25 di Chanel
Oggi, complice la nostalgia di quegli anni lo ritroviamo su tante passerelle, inclusa la Cruise 2024/25 appena presentata da Chanel. Virginie Viard, il direttore creativo della Maison, ha portato gli amici del brand a Marsiglia, dove sul tetto del Museo d’arte contemporanea ha fatto sfilare una collezione per lo più pensata per giovanissime in vacanza sulla Costa Azzurra. Tante, tantissime lavorazioni ai ferri per abitini anni ’60 in una palette vivace.
Il crochet colorato e divertente must della primavera 2024
Ma – senza dover aspettare l’arrivo della Cruise in boutique – già adesso si possono trovare tante opzioni per rispolverare questo (amatissimo) trend. Sulle passerelle della P/E 2024 si sono visti tanti modelli diversi, soprattutto gonne, da quelle copricostume per il mare a quelle eleganti (longuette) costellate di punti luce. Da Moschino ci sono silhouette a scacchi e le iconiche mini-gonne con pattern floreali anni ’70, mentre da Staud si celebra l’estate con tante gonne con tanti micro-fiori ricamati.
Romantiche quelle di Marco Rambaldi (con effetto vedo-non-vedo), da sera quelle ideate da Massimo Giorgetti per MSGM, decorate con preziosi punti luce.
Ci sono poi anche le versioni lunghe fino ai piedi, come quelle di PH5, con micro fessure per effetto vedo-non-vedo.
Senza menzionare le tante varianti low cost dai colossi del settore, come Zara, Massimo Dutti o Mango, dove si possono trovare top in crochet per tutte le occasioni (i più carini hanno pattern a fiori). Ci sono anche i pantaloni all’uncinetto, come quelli di Sandro, che li propone nel classico pattern anni Settanta.
Infine, se avete pazienza e volete entrare di più nel mood Seventies del DIY, potete seguire uno dei tanti corsi di uncinetto proposti nelle varie città d’Italia (o i tutorial su YouTube) e provare a creare con le vostre mani un top o minigonna con i colori preferiti, lasciandovi ispirare dai modelli cult visti in passerella.