Gli Ugg,Ugg, la RivoluzioneRivoluzione delle UglyUglyShoesShoes
SCRITTO DA ALESSIA VILIGIARDI
Tornano le note it-shoes invernali, sempre in bilico tra comfort e stile. Tra chi le ama e chi le odia, ecco come sono diventate una scelta di tendenza.
Non possiamo far finta di niente, l’ossessione degli anni Duemila è tornata. Gli Ugg? Proprio così! Ogni anno gli stivali pelosi appaiono su vetrine e front row delle sfilate, sfidando gli standard tradizionali di bellezza. In molti li vorrebbero fuori dai radar, ma (lo sappiamo!) le fahioniste più sfegatate li hanno resi un must-have di stagione. In effetti, i modelli sono tanti e tante sono anche le influencers che li indossano. Quello più gettonato? Le Slippers K Tazz!
Dalla spiaggia alla città, la sfida della Ugly Fashion
Per capire il trionfo degli Ugg, dobbiamo prima approfondire il concetto di ‘Ugly Fashion’ che spopolato nell’ultimo decennio: uno stile audace che rende cool capi e accessori “non propriamente belli”, un modo di vestire che in sostanza non vuole essere imbrigliato da nessuna regola. Ecco che anche le scarpe dal design inusuale sono diventate l’emblema di una ribellione contro gli stereotipi della bellezza convenzionale.
Ma dove nasce questa tendenza? Non certo nel nostro paese, infatti prima ancora di essere indossati dalle influencers e fashion girls dei giorni nostri, gli Ugg hanno conquistato le ragazze australiane appassionate di surf. Proprio nel 1978 Brian Smith, un surfista australiano, fondò il brand Ugg, spinto da un’intuizione, e in pochi anni lo ha portato al successo negli Stati Uniti, in particolare sulle coste della California. Infatti, l’idea geniale era stata quella di proporre calzature che potessero mantenere i piedi al caldo dopo una sessione di surf nelle acque gelide dell’oceano.
Ma spesso accade che un capo o accessorio ‘tecnico’ conquisti anche le star. Ed é questo il caso, infatti le celebrità di Hollywood hanno iniziato a indossare i noti boots tra un ciak e un altro. Un esempio? Nel 1995, Pamela Anderson con il suo costume rosso indossava gli Ugg durante le riprese di Baywatch sulle spiagge di Malibu. Oggi anche le modelle, tolti i tacchi da passerella, non rinunciano al comfort. Tra le strade di New York, Bella Hadid e Elsa Hosk dimostrano che le ‘Ugly Shoes’ – nonostante le critiche – donano un tocco di stile all’outfit.
Le scarpe fluffy spopolano alle sfilate
Anche alle sfilate Autunno/Inverno 23/24 arrivano le scarpe pelose. Pellicce eco-friendly su abiti e cappelli sono ormai un must-have da diverse stagioni. Quest’anno il trend fluffy arriva anche su stivali e decolleté.
Per questa stagione, Gucci propone degli stivaletti doposci rifiniti in pelliccia (la forma ricorda un po’ quella dei classici Moonboot), caratterizzati dai dettagli iconici della maison, motivo Square G e morsetto dorato. Anche Tod’s, A.W.A.K.E mode e MSGM, scelgono il dettaglio fluffy per le collezioni A/I 23/24. In particolare Massimo Giorgetti, designer di MSGM, porta in sfilata stivaletti e decolleté interamente ricoperti di pelo nero, rosa e verde.
In un ipnotico color rossetto, i Ryder con tacco a spillo di Stella McCartney sono modellati come zoccoli di cavallo, in linea con l’ispirazione equestre della collezione Autunno/Inverno 23/24. Le décolleté sono invece realizzate in modo sostenibile con la pelliccia vegana animale, come da sempre fa la designer inglese.
Direttamente dallo street style, le ospiti delle sfilate hanno deciso di interpretare a modo loro questo fashion trend.
Pensate che sia un trend destinato a sparire? Per nulla, basta pensare a Balenciaga e i nuovi stivaletti Alaska Fur presentati da Demna alla sfilata del 2 dicembre in California. Un tributo al glamour di Hollywood che porterà gli stivali pelosi sulle nostre strade anche per le prossime stagioni.