BraBra e corsetti,corsetti, i nuovi must da inserire nel guardaroba
WORDS BY STAYINTREND – Foto copertina credits Launchmetrics/Spotlight
Questo pezzo è stato scritto da un professionista e non con il supporto dell’IA
Simboli di costrizione prima, di liberazione poi. Oggi tornano come emblema di femminilità
Bisogna tornare indietro nel tempo fino al Sei-Settecento per riscoprire l’uso del corsetto: si ”costringeva” le donne a usarlo per ottenere un punto vita ridotto al minimo, grazie all’uso di bustini dalla silhouette a clessidra e allacciature estreme.
L’idea era quella di esaltare un corpo con grandi seni e fianchi. Certo esistevano diversi tipi di corsetto, più o meno stringenti, ma possiamo raggrupparli in due tipologie: quelli creati dai sarti e quelli ortopedici con piastre di metallo perforato per correggere le forme del corpo.
Nel corso degli anni però proprio il corsetto è gradualmente caduto in disuso, per scomparire completamente nel Ventesimo secolo, ma la domanda resta: il corsetto simboleggia libertà o limitazione? Rimanda a una visione conservatrice o rappresenta qualcosa di avant-garde?
I primi corsetti in passerella
Tra i primi a riportare in auge il corsetto va citato Monsieur Christian Dior, che con la sua collezione del New Look del 1947 propose gonne a corolla e corsetti. Poi sono arrivati gli anni Ottanta, con una nuova generazione di stilisti, prima fra tutti Vivienne Westwood, che trasformò l’uso del corsetto fino a rendere l’idea di mostrarlo in pubblico come un simbolo del femminismo (abbinato anche a capi inusuali, come anche i leggins).
E poi Jean Paul Gaultier con l’iconico corsetto con i coni creato per Madonna (1989) e Mugler con i suoi bustini ipersexy.
Fino alle ultime sfilate come l’ultima couture di John Galliano per Maison Margiela, ma anche la collezione 2025 di Schiaparelli, disegnata da Daniel Roseberry, con abiti bustier in raso.
Le collezioni Primavera/Estate 2025
Le collezioni primavera/estate 2025 hanno riportato in passerella il corsetto, non come intimo costringente, ma anzi nella versione femminista e sfrontata degli anni Ottanta. Quindi si porta come abbigliamento da esterno, abbinato a gonne mini o maxi, jeans o persino pantaloni classici a sigaretta. La forma e i colori sono spesso ispirati da quelli del Sedicesimo e Diciassettesimo secolo, ma sono sempre proposti con dettagli contemporary.
Le appassionate di cinema troveranno dei riferimenti alla serie Il Gattopardo (Netflix, 2025), dove Benedetta Porcaroli e Deva Cassel (la figlia di Monica Bellucci) mostrano dei look preziosi realizzati con meravigliosi corsetti creati ad hoc per questo noto dramma ottocentesco.
Ma i bustier avevano già conquistato la moda: alcune maison come Schiaparelli, Valentino e Victoria Beckham hanno proposto un abbinamento per la P/E 2025 che piacerà molto alle più giovani: corsetti abbinati ai classici blue jeans (bellissimo l’abbinamento con il bustier a pois creato da Alessandro Michele – con guantini e collana di perle).
Altre griffe, tra cui Andreadamo, propongono i sexy bustini con ensamble sartoriali. C’è poi la collezione tutta lingerie di Dolce & Gabbana, dove pizzi, balze, bustier e reggiseni si indossano sopra tutto.
Body, reggiseni & Co
E poi ci sono body, corsetti, sottovesti, reggiseni, bralette. La lingerie in bella vista sembra la nuova ossessione degli stilisti, che hanno deciso di provocare i consumatori con look che mettono in mostra la biancheria intima.
Camicie, abiti e tuniche sono spesso trasparenti, proprio per mostrare l’intimo.
I body si fanno sempre più scollati, i reggiseni ultra sexy si lasciano intravedere sotto il blazer o tramite effetti trompe-l’oeil o ricami sono visibili sopra gli abiti, come da da Christian Cowan o Marco Rambaldi. Senza scordare i reggicalze, visti in passerella da Dolce & Gabbana e Balenciaga.
E le scarpe-corsetto? avvistate in passerella
Tante le maison che si sono ispirate all’idea dei lacci del corsetto anche per le calzature: ballerine, Mary Jane, mocassini e mule con lacci intrecciati e fissati con occhielli alla tomaia, che abbracciano il collo del piede e si allacciano con un nodo alla caviglia – tanto da ricordare i bustier ottocenteschi. Li abbiamo visti da Chloé, Simone Rocha e Dries Van Noten e Jimmy Choo.
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