Il debutto di AlessandroAlessandroMicheleMichele da ValentinoValentino PE25
WORDS BY STAYINTREND – foto copertina credits Launchmetrics/Spotlight
A Parigi sfilata PE 2025, tra incursioni nell’archivio e tocchi bohemian-chic
E’ cominciata la nuova era di Alessandro Michele alla guida di Valentino. Dopo tanta attesa (e una pre collezione presentata a fine giugno) lo stilista romano ha presentato a Parigi a la Porte de Chatillon la sua collezione per l’estate 2025, in prima fila i suoi amici più cari tra cui Harry Styles e Jared Leto. La location è allestita come una casa abbandonata da anni, tutto è coperto da teli bianchi e il pavimento è fatto di specchi incrinati, erosi dal tempo. Qui si cela il percorso creativo dietro ogni look, lo spiega bene Michele nelle note di collezione.
“La bellezza può costituire un rimedio all’angoscia che si genera di fronte alla natura caduca e indeterminata del nostro destino. – scrive lo stilista – Un ancoraggio per navigare all’interno di quel «pavillon des folies» che chiamiamo vita. Tutt’altro che fugace e inconsistente, la bellezza è, infatti, in grado di produrre conforto e di accoglierci in un abbraccio che conserva il calore dei corpi. La sua è una funzione riparatrice: culla la fragilità e cicatrizza il disordine del reale”. In pratica un inno alla bellezza come antidoto alla caducità della vita.
Pavillon Des Folies
La collezione si chiama Pavillon des folies, si compone di 85 look in un tripudio di fiocchi e pois, volant e rouches, abiti elegantissimi e calze di pizzo, bluse svolazzanti e abiti plisse. Tutto rimanda alle collezioni anni Sessanta di Valentino Garavani, quando debuttò in Sala Bianca a Palazzo Pitti a Firenze conquistando il sistema moda internazionale. Come sempre Michele aggiunge quel tocco personalissimo e include accessori come calze di pizzo, foulard portati a bandana, cinturone , collane di perle, catene d’oro, cuori e fiocchi, occhiali da sole specchiati, cappelli a falde enormi con piume di fagiano.
I must di collezione
Tanti i pezzi che piaceranno alle fashion victim: abiti da sera svolazzanti con balze di pizzo, jeans oversize e giacchino con maxi fiocco a chiusura, le maxi borse a tracolla con V logo. E poi i completi smoking, le giacche in jacquard che si portano con gonne con stampe floreali. Sempre, le calze in pizzo.
Il punto di vista di Michele
Ma come interpretare questa collezione? Come sempre Michele vuole dare una sua lettura del momento storico e di come la moda ne viene condizionata. “Siamo creature fragili, esposte costantemente al senso del limite – ha scritto Alessandro Michele nelle note che spiegano la collezione – Camminiamo in punta di piedi su specchi che si infrangono sotto il peso del nostro incedere. Non c’è passo che non rischi l’inciampo, la caduta. Non c’è respiro che non porti con sé l’ombra della vulnerabilità. Ci muoviamo, instabili, all’interno di un orizzonte transitorio che non consente vie di fuga. Tuttavia, proprio questa condizione ci inizia al vero significato della nostra dimensione temporale. Che senso mai avrebbe, infatti, il nostro transito terrestre se non fosse determinato nel tempo, ma fosse infinito?”. Questo il senso del suo lavoro, che lo ha portato a studiare tanto gli archivi della Valentino per poi aggiungere il suo tocco personale, romantico e bohémien.