Micro mini skirt, quando la gonna è troppo corta?
WORDS BY STAYINTREND – Foto di copertina credits: Launchmetrics Spotlight
Mary Quant la inventò pensando a lunghezze fino a metà coscia, per le mini di oggi occhio al bon ton.
Chissà che cosa penserebbe oggi la stilista Mary Quant delle ‘micro-mini skirts’, le cortissime minigonne che hanno dominato sulle passerelle delle collezioni della primavera/estate 2024. Quando la stilista inglese inventò la minigonna, negli anni ’60, pensò a un indumento simbolo della liberazione femminile: indossata dalla modella Twiggy, era la gonna più corta di qualunque altro indumento che le donne avessero mai indossato prima. Tanto corta da essere considerata una provocazione a tutti gli effetti. Ma quale lunghezza aveva? Doveva essere fino a metà coscia.
Fu un successo globale, tanto che questa geniale idea, facilmente replicabile grazie a un piccolo ritaglio di tessuto, guidò la rivoluzione culturale di tutta la seconda metà del ‘900 (tanto che una mostra su Mary Quant è stata organizzata al celebre Victoria & Albert Museum nel 2019). Erano altri tempi, e dal suo negozio in King’s Road, Bazaar, Quant fabbricava i propri vestiti pensando a una moda che non fosse solo un privilegio delle élites, ma a disposizione di un pubblico vasto di consumatori. Ecco che in poco tempo nacque il look iconico dell’epoca: minigonna con metà coscia scoperta, stivali alti e collant.
Oggi le griffes stanno provando a stimolare i consumi con le micro-mini skirts, gonne cortissime che potrebbero essere considerate al pari dei micro shorts. Con l’estate, si sa, torna la voglia di scoprire le gambe, e oggi – grazie anche ai saldi appena cominciati – è possibile trovare delle buone opportunità. Ma occhio all’occasione d’uso. Se è vero che questi modelli sono un must del momento, vale la pena riflettere su quando e dove indossare le micro minigonne, considerando sempre le regole di base del bon ton. Tra i tanti modelli proposti, impreziositi da volant e ruches, a palloncino oppure dritta ispirata agli anni ’90, o ancora a vita bassissima, vale la pena considerare quello più appropriato.
La micro skirt in pelle, solo ai concerti tipo Glastonbury
Se siete in partenza per un concerto tipo Glastonbury in Inghilterra, Primavera Sound a Barcellona o Panorama nel Salento (beate voi!) la micro minigonna di pelle è perfetta. Da raccomandare l’abbinamento con i biker boots, in stile grunge perfetto per un festival. Le più belle viste in passerella sono in pelle invecchiata, anche decorate con zip, dettagli in metallo e una taschina laterale.
Micro skirt a palloncino? Perfetta per una festa in piscina
Le silhouette a palloncino sono sempre molto amate dalle consumatrici, soprattutto le nuove versioni decorate con frange che assecondano il movimento del corpo. Meglio sdrammatizzarla con una T-shirt bianca, e indossarla – ad esempio – ad un party in piscina, anche abbinata a un costume intero dal taglio olimpionico. Giusto abbinarla a jelly sandals.
Modello utility, per la passeggiata al Forte dei Marmi
Appena tornate da una giornata di mare, non avete certo voglia di infilare pantaloni lunghi o gonne over. Per mostrare la nuova tintarella durante una passeggiata per le vie della vostra destinazione vacanziera, che sia Forte dei Marmi, oppure Ostuni o Formentera, potete osare una mini in jersey o denim, anche a portafoglio, o con pannelli asimmetrici. Di ispirazione utility, quindi con tocco militar chic, questa mini di solito ha vita bassa, stampa camouflage o tonalità dal mondo della natura (i verdi, neutri o blu). Meglio con trekky sandals, birkenstock o sneakers.
Lussuosa, con volant e rouches è la micro skirt per il party in discoteca
A vita alta con volant o rouches, decorata con ricami preziosi (come i bottoni a cuore), stampe esclusive e perfino paillettes o cristalli. Più è ricca nelle finiture e meglio è. La versione luxury della micro mingonna è la più adatta per una festa in discoteca. Potete abbinarla a sandali dai tacchi altissimi, anche stiletto – se vi permettono di ballare fino a notte fonda.
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